La fiera delle vanità - Mondo Marcio

Anno di pubblicazione: 2014 Casa discografica: Universal / Mondo
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Ascolta un estratto del brano

Presentazione

La fiera della vanitàMondo Marcio; brano presente nell’ultimo album del Rapper dedicato interamente a Mina dal titolo: Nella bocca della tigre.

Curiosità sul brano

Nella bocca della tigre è un concept-album prodotto dal rapper “Mondo Marcio”, caratterizzato dalla presenza di campionamenti di alcune canzoni interpretate e portate al successo da Mina tra le quali “Senza umanità”, pubblicata a suo tempo sia da Mina che dall’autore stesso. Contattato per la realizzazione di tale progetto, Anselmo Genovese ha dato entusiasticamente il consenso a “Mondo Marcio” per la rielaborazione del brano, che una volta rielaborato secondo quanto era nelle intenzioni del rapper, indossata la nuova veste di “La fiera della vanità” è stato infine pubblicato così come era anche nel desiderio di Mina che ciò avvenisse.
Per la cronaca, come da “Mondo Marcio” medesimo dichiarato alla stampa: questo concept-album è stato realizzato dopo aver inviato a Mina un brano in cui aveva inserito un pezzo di una sua vecchia hit, con Mina che ascoltatolo ne è rimasta entusiasta e contattatolo, l'ha invitato a realizzare l’analogo album “Nella bocca della tigre” con al suo interno il brano di Anselmo Genovese dal titolo “Senza umanità”.

        24 Aprile 2014

Mondo Marcio racconta a “TV Sorrisi e Canzoni” il suo incontro con Mina per l’album «Nella bocca della Tigre»

Ma come le è venuto in mente?
«Lo so, sembra una follia. In un periodo di ricerca, nel giugno dello scorso anno, ho inviato a Mina la mia versione di una sua canzone. Tutti le spediscono testi e omaggi, non mi aspettavo nemmeno una risposta, al massimo l’autorizzazione per farlo entrare in un futuro cd di inediti. Ma non ero così ottimista».
E poi cosa è successo?
«Passano pochi giorni e squilla il telefono. Rispondo e sento una voce dall’altra parte della cornetta: “Ciao, sono la Mina”».
Io avrei pensato subito ad uno scherzo.
«Non ho fatto in tempo ad agitarmi o a pormi domande. Era davvero lei. Dopo avermi messo a mio agio mi ha riempito di complimenti per quella canzone. Dopo un minuto mi sembrava di conoscerla da sempre».
Che opinione si è fatto di lei?
«La stessa che avevo quando la ascoltavo da piccolo insieme con mia madre. È una persona umile, la sua voce ha un entusiasmo di quelli che non si sentono spesso negli artisti. È una donna veramente speciale».
Così è arrivata la proposta di un intero cd.
«Esatto. Mi ha proposto lei di fare tutto un album basato su quell’idea, scegliendo i brani che preferivo dal suo repertorio».
Sapeva già quanto è immensa la produzione discografica di Mina?
«Praticamente è come se Mina avesse fatto un album all’anno da quando è nata. Ho avuto accesso a oltre 70 dischi e ho passato settimane intere ascoltandoli tutti, giorno e notte. A casa, mentre correvo, in ogni momento della giornata, con una maggiore attenzione ai brani meno conosciuti dal grande pubblico. È stato come fare un lungo viaggio».
Quanto ci ha messo ha realizzare l’album?
«È stato uno dei dischi con la lavorazione più veloce della mia carriera. Quando hai la spinta da un’artista come lei, che peraltro mi ha lasciato carta bianca, hai davanti a te una grossa sfida e la devi vincere. “Nella bocca della Tigre” è nato così».
Cosa ha detto Mina quando le ha spedito il lavoro ultimato?
«Davo per scontato che avrebbe cambiato alcune cose. Ma mi aveva detto: “Rispetto il tuo gusto”. E io, con molta serenità, ho fatto quello che piaceva a me. Alla fine non ha voluto modificare niente, nemmeno una virgola».
Il rap, che sta vivendo in Italia il suo momento più felice, è noto perché a volte usa un linguaggio più forte rispetto alla canzone tradizionale. Ha avuto delle difficoltà con la scrittura dei testi?
«Il peggior fallimento per me sarebbe stato cambiare il mio linguaggio, diventando diverso da ciò che sono. Restare me stesso era la cosa giusta da fare, anche per rispettare la grande libertà della visione artistica di Mina».

Testo

I miei segreti mi seguiranno fino alla tomba,
Comodo sul palco come un massone nell'ombra,
Fame? Più di te.
Pazzo? Uno c'è.
Non c'è Unicef, guarda nel futuro, Google Glass.
Canzoni di redenzione come Bob, ma il mio incubo peggiore è la Corea del Nord.
Qua spingono l'attenzione sui gol, sangue sui tuoi bot, nessuna uscita anche se e' un exit poll.
Giuro, come Al Pacino grida: "Attica", pomeriggio di un giorno da cani, tutti matti qua.
Beppe Grillo sembra attila, a volte la chiave per lasciare un segno è quella della macchina.
8 per 1000, quale carità, questo è il mondo delle imparità, corpi senz'anima, attori, nella fiera delle vanità, sono sporche di sangue quelle adidas, siamo senza umanità.

No, senza umanità, questo giorno cosa, lascerà.

Fin da ragazzino, a me l'italiano medio, ricorda Schettino.
Da noi la prassi è farlo domani finchè vedi a terra Carlo Giuliani.
Nel nome del padre del figlio e del bambino, che hanno trovato in quello sgabuzzino, che disastro, testa tra le mani, Lance Armstrong, Pantani.
Spera nel domani, ma volte quando torno a casa non mi salutano neanche i cani.
Generazione senza sbatti, come puoi amare se impari a parlare in 140 caratteri.
2 padroni e tutti gli altri lavapiatti, italia succhiasangue chiama Baffi.
Serve un ammazza vampiri pure qua a scuola pompini per una ricarica, siamo senza umanità.

No, senza umanità questo giorno cosa, lascerà.

Questi fantastmi ogni notte,
non mi fanno dormire più,
li sento gridare forte,
so che li senti anche tu,
ombre di una luce che non è più qua,
e che ci ha lasciati senza umanità.

Cuore spezzato? Non puoi salvarti. Affogarti nel lavoro? Non pensare che basti.
Ho messo prima la carriera di una ragazza onesta, mai stato bravo nel multitasking.
Prima o poi dovrà rendermi,
tanti soldi e nessuno con cui spenderli, se non sai dove piangere vieni qua, angeli o demoni? Che differenza fa? Siamo senza umanità.

No, senza umanità questo giorno cosa, lascerà? 

Artisti che hanno inciso il brano

A non sapere dire a tempo: 'Non ti amo più', e fare finta di volare quando si va giù....
La nostra buona educazione - Julio Iglesias

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